Catene chilometriche
insaziabile ferro che scava
solchi di giornate
che masticano pelle
Il sole estivo irride
il dolore mio immortale
sorge assieme ad esso
e mentre il primo va' a dormire
l'altro non scompare
Sorride… lei sempre sorride
le unghie sue, lame affilate
e ciò che rimane del cuore
ci pensa il passato a schiacciare
Subire… ogni istante subire
impazzire, non poter far uscire
un male che uccide e non muore
son vivo e continuo a morire
Trascinarsi in un limbo incolore
respirare il rancido odore
di una carne che muore e poi muore
fatta a brani da ore d'orrore
I pensieri son vermi affamati
nascon larve di nuovi dolori
e a spolpare le ossa gridanti
ci pensan le risa là fuori
Morire
Morire, all'infinito morire
morire, continuare a morire
morire, non riuscire a morire
morire, nient'altro che morire
Percorro lo stesso tunnel di sguardi
dipingo ogni giorno gli stessi ritratti
animandosi urlan ”perché non ci ammazzi?”
e il mio boia, nel petto, non vuol giustiziarmi
Ride cinico al tavolo
e mi getta gli avanzi
schegge aguzze di sogni
perduti ed infranti
E giugno… mi uccide di caldo
saldandomi gli incubi addosso
e soffro a ogni canto del gallo
destandomi sempre più vuoto
Lei danza… graffiandomi il cranio
e geme all'orecchio di un altro
sepolto dal suo ricordo
mi piego piangente al silenzio